Cerca nel blog

martedì 17 luglio 2012

A Frascati in treno e poi fino a Colonna (10,5 Km circa) con la bici ele...

Il mio primo viaggio "impegnativo" in sella alla mia nuova bicicletta elettrica (a pedalata assistita) egolite tag, modello Marine.
Si parte da Roma per Frascati con il trenino regionale, un bel viaggio immersi nella campagna romana, con la bici ripiegata nel suo borsone (nel borsone non paga biglietto!!) poi dalla stazione di Frascati fino al centro storico di  Colonna (il più piccolo dei Castelli Romani) per poco più di 10,5 Km, in un percorso gradevole, su strada provinciale, con discreti dislivelli lungo il percorso, il tutto percorso in un afoso pomeriggio di luglio pedalando senza troppo sforzo... ;-)
All' arrivo, nonostante le numerose salite, ci sorprendiamo di trovare ancora "3 tacche" (su 4 totali) di batteria... tornato a casa mi peso e dopo una settimana di bici elettrica con altrettanta sorpresa scopro di essere calato di 3 Kg e mezzo senza sforzo!



Di seguito la mappa completa del percorso effettuato ed il relativo profilo altimetrico.
Grazie all'ottimo servizio fornito da openrunner è possibile visualizzare in modo interattivo il persorso con le relative pendenze affrontate:
 

giovedì 12 luglio 2012

Il "collaudo": in giro per Roma in sella alla mia nuova mini bici elettrica

Si parte da Roma, in sella alla nuovissima Egolite "Tag", per un percorso totale di circa 10,5 Km, da Via Regina Margherita all'altezza della stazione Metro Policlinico ...l'unica difficoltà è quella di cercare di mantenere la telecamera su una inquadratura decente, senza il sostegno da bici (è in arrivo) l' impresa è pressochè impossibile, per questo giro solo alcuni secondi di "vibrato" per meglio dedicarmi ad assaporare le sensazioni di guida di questo nuovo straordinario ed ecologico mezzo di locomozione.



Al quartiere Coppedè
Le piccole ruote da 12,5 pollici hanno una sezione generosa e non fanno rimpiangere granchè pneumatici di dimensioni ben maggiori, pochi minuti di leggera pedalata lungo il viale alberato e siamo all'incrocio con via Tagliamento, un'occhiata alla facciata a mosaico della Chiesa di S.M.Addolorata e via verso il Quartiere "Coppedè"
Alla Galleria Borghese
Il curioso appellativo di questo altrettanto curioso ed interessante quartiere deriva dal suo stesso inventore, l’architetto e scultore fiorentino Gino Coppedè, che lo progettò e ne guidò per la più parte la realizzazione, dal 1913 e poi, con una lunga interruzione dovuta alla Prima Guerra Mondiale, fino alla morte, avvenuta nel 1926.

Lo scoiattolo a Villa Borghese
Si prosegue lungo via Po per deviare poi all'interno dell'incantevole Villa Borghese e, dopo una breve sosta per ammirare l'esterno della Galleria Borghese ed il retrostante giardino segreto, rimaniamo stupiti dall'incontro con un simpatico ed amichevole scoiattolo!
Tag for president!
al Quirinale...
Proseguiamo per i vialetti lambendo la celebre Piazza di Siena e torniamo "in città" da Porta Pinciana, percorrendo un tratto della celebre Via Veneto, un tempo culla della "dolce vita" romana.
Da Via Veneto, Via Buoncompagni e via Piave ci portano a percorrere la larga Via XX Settembre, passando davanti al Ministero delle Finanze fino ad arrivare a Largo Santa Susanna - Santa Maria della Vittoria con l'Estasi di S.Teresa del Bernini, il fontanone del Mosè, la stessa S.Susanna accompagnano le nostre pedalate che proseguono poi fino a Piazza del Quirinale e ritornando, da Via delle Quattro Fontane (si trovano proprio all'incrocio) fino a Santa Maria Maggiore, allunghiamo fino a Piazza Vittorio ed eccoci infine alla stazione Termini, dove caricare il nostro "elettrodestriero ruotato" sul treno per casa, dove la attende una bella ricarica di batteria!
Il sottoscritto a Villa Borghese

Di seguito il percorso e l'altimetria affrontata, realizzato con l'ottimo servizio fornito da openrunner con la possibilità di visualizzare simultaneamente un punto sia sulla mappa che sul profilo altimetrico.
Sono a vostra disposizione per commenti, domande e/o curiosità! A presto

Più tutele per i ciclisti!

www.bici-initinere.info
riceviamo dal coordinamento salvaciclisti questo comunicato, che volentieri diffondiamo

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Prof. Mario Monti,

Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alle istanze della campagna #salvaiciclisti sottolineando i vantaggi economici derivanti dall’uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come “mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.”
Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, molte persone fanno sempre più ricorso all’uso della bici, anche per andare al lavoro.
Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addirittura penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. In Italia, in caso di sinistro durante il percorso casa-lavoro effettuato in bicicletta, l’INAIL riconosce al lavoratore lo status di “infortunio in itinere” “purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario” [nota INAIL].
Mentre nel resto d’Europa l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è sistematicamente incentivato e promosso, in Italia il lavoratore che decide di spostarsi senza inquinare e senza creare traffico, non solo non riceve alcun incentivo, ma deve farlo a proprio rischio e pericolo e senza tutele.
Allo scopo di mettere fine a questo anacronismo è in corso una campagna promossa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che chiede la modifica dell’art. 12 del D.Lgs. 38/2000 e di aggiungere al testo attuale la frase: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”, esattamente come previsto per il lavoratore che si reca al lavoro a piedi.
La proposta della FIAB ha già raccolto oltre diecimila firme e ricevuto parere favorevole da parte di ben tre Regioni, tre Province e sedici Comuni tra cui Milano, Bologna e Venezia che ravvisano grande imbarazzo nel chiedere ai concittadini e ai propri dipendenti di usare la bicicletta senza poter garantire nel contempo adeguate tutele.
Con la presente chiediamo a Lei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ai Presidenti di Camera e Senato di voler intervenire al più presto per porre fine a questa discriminazione che non ha eguali in Europa e di accogliere questa proposta di modifica legislativa.
Per ulteriori informazioni sul tema dell’infortunio in itinere per il pendolare in bicicletta, Le segnaliamo il sito internet www.bici-initinere.info che è stato predisposto allo scopo di diffondere consapevolezza rispetto a questa campagna.
Confidando in una sua pronta risposta e auspicandoci condivisione nel merito,
cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente.
--------------------------
Se anche tu ritieni che chi si reca al lavoro in bicicletta non debba essere vittima di discriminazioni invia questa lettera direttamente al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e ai Presidenti di Camera e Senato: e.olivi@governo.it; gabinettoministro@mailcert.lavoro.gov.it; fini_g@camera.it; schifani_r@posta.senato.it.
Inoltre puoi contribuire alla diffusione di questa iniziativa attraverso il tuo blog, il tuo sito internet oppure attraverso il tuo account di Facebook o di Twitter.